Alassio. Mercoledì 8 agosto, ad Alassio, si terrà un nuovo appuntamento della rassegna “Incontro con l’autoreâ€, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Alassio. Alle ore 21.30, nell’Auditorium della Biblioteca “R. Deaglioâ€, il pubblico di lettori potrà incontrare Massimo Gramellini, una delle più acute e brillanti firme del giornalismo italiano che dalla prima pagina de La Stampa dà ogni giorno il “Buongiorno†ai suoi lettori con corsivi ricchi di apologhi, fatti della vita e ritratti esilaranti in punta di fioretto. Gramellini presenterà ad Alassio l’ultima sua fatica letteraria, “Ci salveranno gli ingenui” (Longanesi – 2007), un mosaico di testimonianze, pareri, lettere accorate, immagini illuminanti e corsivi pungenti che mettono in scena il microcosmo complesso e vario della società italiana dei nostri tempi. In genere, ritratti di italiani. Umorali e anarchici, vittimisti e superficiali, con il pallino del posto fisso e completamente privi di senso dello Stato, perché semmai è lo Stato che fa loro senso.
Di italiani, ma non solo. Il campionario è vasto. Americani che si credono padroni del mondo ed europei che non credono più a niente, politici d’assalto e cittadini indifesi, (s)vip e presunti famosi, coppie precarie ed eterni single, figli molli e genitori bulli, facce toste ed eroi della porta accanto, tifosi sfegatati e atleti dopati, analfabeti di ritorno e altri di sola andata. Difficile non ritrovarsi nell’Abbecedario immaginario dell’autore. Difficile non ridere, appassionarsi, indignarsi persino. E alla fine, per essere felici o almeno provarci, la regola sembra essere per tutti una soltanto: tornare ad agire con la spontaneità degli ingenui.
â€Nelle prossime pagine†scrive Gramellini nell’introduzione del libro “incontrerete tante facce di persone, o forse tante sfaccettature della stessa: un caleidoscopio che non è difficile rintracciare dentro ciascuno di noi. Troverete, in ambo i sessi, i fragili e gli arroganti, i furbi e i sognatori, gli eroi e gli sconfitti, gli innamorati e gli innamorabili, i consumatori e i consumati. E un po’ ovunque, ma soprattutto in fondo, gli ingenui. Gli ingenui non sono buoni. Non più di quanto lo sia una pianta che ci dà l’ossigeno per vivere. Semplicemente sono giusti. Non agiscono in nome di un’indole o di un’ideologia, ma di quella legge naturale che, nel momento supremo della scelta, grida loro di comportarsi da esseri umani. E’ una voce che non si sente quasi più. C’è tanto rumore in giro. Soggiogati dalla dittatura delle apparenze, abbiamo dimenticato che le persone non si rivelano e non si giudicano da ciò che dicono, ma da ciò che fanno. Perché gli ingenui possono anche avere idee e parole sbagliate. Ma i gesti, quelli non li sbagliano mai. Come le piante, sono loro a darci l’ossigeno per vivereâ€.
Massimo Gramellini, torinese di sangue romagnolo, ha vissuto a lungo fra Milano e Roma prima di ritornare a Torino, chiamato da Giulio Anselmi a far parte della squadra dei vicedirettori de La Stampa. Dall’ottobre 1999 scrive quotidianamente un corsivo in fondo alla prima pagina, intitolato “Buongiorno”, mentre sull’ultima del settimanale Specchio cura la posta del cuore. Ha pubblicato: “Colpo Grosso” (con Curzio Maltese e Pino Corrias), 1994; “Compagni d’Italia”, 1996; “Buongiorno”, 2002; “Granata da legare”, 2006.