[thumb:2010:r]Savona. Un unico dipartimento materno infantile suddiviso in due plessi, uno per l’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e l’altro per il nuovo ospedale di Albenga N.S. Misericordia. E’ la proposta che il comitato ristretto dell’ASL, Franco Bonanni, Direttore Generale ASL 2, Flavio Neirotti, Direttore Generale del Santa Corona e i sindaci di Finale, Albenga Savona e Cairo, riuniti ieri, presenterà alla Regione Liguria nell’ambito del riassetto sanitario e ospedaliero della provincia di Savona e del ponente ligure. Una soluzione che dovrebbe evitare il temuto braccio di ferro tra Pietra e Albenga sul reparto materno infantile e forse trovare un equilibrio su uno dei temi più caldi e dibatutti della sanità provinciale. La proposta sarà oggetto di altri due incontri, uno a Cairo giovedì pomeriggio e un altro ad Albenga giovedì sera, alla presenza dei sindaci, che dovranno dare il via libera alle altre iniziative di riorganizzazione sanitaria da sottoporre al vaglio della Giunta regionale. Per venerdì, infatti, è fissata una nuova riunione a Savona con tutti i 69 sindaci della provincia, che dovranno ratificare il piano sanitario sulla base delle osservazioni della Regione Liguria. “Noi come ASL2 avevamo già detto che nel nuovo ospedale di Albenga ci sarebbero state tutte le specialità di base. Abbiamo formulato una proposta in grado di conciliare le esigenze del DEA di II° livello del Santa Corona con le specialità di base di Albenga tra cui anche il materno-infantile”, ha dichiarato ad IVG.it il Direttore Generale della ASL 2 Franco Bonanni, che risponde così alle possibili critiche della Regione sui costi aggiuntivi per la sanità ligure che potrebbe comportare questa operazione: “credo che ci sia stata un pò di confusione da quello che ho letto sui giornali, i costi aggiuntivi non sono da imputare direttamente all’operazione di integrazione del materno-infantile tra Pietra e Albenga, soluzione credo ottimale per le esigenze dello stesso comprensorio, bensì al nuovo ospedale ingauno come nuova struttura ospedaliera sul territorio. Non è pensabile aprire un nuovo ospedale con tutte le specialità di base, la terapia intensiva e un pronto soccorso senza un personale completo e adeguato, e questo anche nell’ottoca della massima integrazione possibile con il Santa Corona…”.