[thumb:3999:r]Cairo M. Grazie all’indulto non è da escludere la possibilità che Gigliola Guerinoni (a dx nella foto con Ettore Geri al processo, http://www.misteriditalia.com) , soprannominata ‘la mantide’, possa tornare in libertà entro la fine dell’anno. Oggi il quotidiano ‘La Stampa’ nelle pagine di Savona dedica un lungo articolo, corredato anche da fotografie in bianco e nero, al delitto dell’ex farmacista Cesare Brin che avvenne a Cairo Montenotte, nell’entroterra del Ponente ligure, nella notte tra il 12 e il 13 agosto di vent’anni fa. Per quell’omicidio vennero arrestati la gallerista Gigliola Guerinoni, che con Brin aveva avuto una relazione sentimentale, e il suo ex convivente Ettore Geri. Fu l’inizio di una lunga vicenda giudiziaria e mediatica che portò agli onori della cronaca nazionale Cairo e la Val Bormida, sia per il ruolo che il farmacista aveva rivestito in ambito locale, sia anche e soprattutto per quell’alone di mistero che da sempre circondava la Guerinoni. Per anni sotto i riflettori, Gigliola Guerinoni si è sempre proclamata innocente. Condannata in primo grado a 28 anni (due dei quali per calunnia), pena poi confermata in appello e in Cassazione, fu rinchiusa nelle carceri prima di Imperia e Opera, poi della Giudecca e infine in quello di Rebibbia, dove è tuttora detenuta in regime di semilibertà in base alla legge Gozzini. La Guerinoni frequenta di giorno un istituto di suore nel centro di Roma.
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