Non se ne parla molto ma ci sono bambini lasciati in ospedali italiani un mese, sei mesi,un anno o due anni fa, sono bambini che le rispettive madri non hanno riconsciuto subito dopo il parto, optando a favore di quella Legge della nostra Repubblica Italiana che consente di affidare allo Stato neonati che subito dopo la nascita non vengano per qualche ragione di impossibilità riconosciuti dalla mamma.
Per tutti questo può sembrare un aspetto della maternità doloroso proprio per il distacco forzato del figlio dalla genitrice, ma è anche alla fine un coraggioso atto di extrema ratio che merita tutta la nostra comprensione e il nostro sostegno perchè rappresenta un gesto a favore della vita nascente, contro l’abbandono dei neonati nei cassonetti, roba ancora di qualche giorno fa. Questa è anche la storia di Fabrizio, nato circa un mese fà in un ospeldale nella periferia di Milano, venuto alla luce senza la parte terminale di un braccio, ma assolutamente normale per tutto il resto sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista cerebrale; con lui altri bimbi, qualcuno anche con malformazioni cerebrali, tutti ospiti presso strutture protette, tutti pronti a sfidare il buon cuore di una mamma e di un papà molto “coraggiosi”, capaci di andare oltre le difficoltà di talune patologie. Certo l’aborto volontario, secondo la mentalità di molti, sarebbe stato un buon strumento naturale per evitare la nascita di bimbi con queste problematiche ma non avrebbe permesso neppure a noi di leggere che oggi Fabrizio e insieme a lui tanti altri bimbi sorridono al dono della vita ricevuta, la loro vita.
Il Tribunale dei Minori di Milano lancia un appello dal titolo “www.genitorispeciali cecasi” e risponde via fax al numero 02.481.51.36. Agosto, tempo di ferie e di riposo, potrebbe davvero diventare un periodo fecondo di nuove famiglie disponibili e accoglienti per fabrizio e tutti gli altri bimbi.
Dott. Eraldo Ciangherotti