Mi inserisco nella sequela di interventi intercorsi su queste pagine riguardo ai frequenti incidenti che drammaticamente accadono sulle nostre vie di comunicazione. Sono di oggi nuove tragiche notizie riportate dai telegiornali: la morte di un motociclista nei pressi di Imperia e di un automobilista sulla statale Palermo-Agrigento, a causa di persone alla guida in stato di ebbrezza. Sono particolarmente sensibile all’argomento, in quanto lo scorso 22 luglio, mentre tranquillamente procedevo in bicicletta sull’Aurelia ad Albisola, sono stato travolto da un’autovettura, che mi ha tagliato la strada. Nonostante i vari traumi accusati, per miracolo o fatalità sono ancora vivo.
La dinamica dell’evento al quale sono scampato – incredibile a detta di alcuni testimoni, la mia mente non ha conservato memoria di quegli attimi – mi ha portato più volte a fare supposizioni su quali possano essere state le condizioni di chi, al volante, ha provocato le mie attuali pene. Anche in questo periodo estivo di vacanze, portando a contrastanti se non rovinose conclusioni, i mass media ci propinano imperterriti il patetico refrain della falsa alternativa droga leggera/droga pesante, delle polemiche sui tassi alcolemici e sulle quantità massime di stupefacente ad uso personale.
In tutto ciò si riscontra la superficialità con cui la società italiana, classe politica in primis, tratta i temi legati all’uso ed abuso di spinelli; nella nostra Penisola si fuma ovunque: nelle discoteche, nei luoghi di villeggiatura, nelle scuole, in casa, per le vie… Nel frattempo si consuma la vita spericolata di molti, specialmente giovani, che dopo serate brave nei locali, ottenebrati da alcol, fumo e stupefacenti, si mettono alla guida di mezzi, incuranti dei rischi provocati dal micidiale cocktail di questi fattori, già singolarmente pericolosi.
Le cifre che si riferiscono all’ ecatombe originata dalle imprudenze sulle strade sono allarmanti: in Italia 300.000 decessi dal 1970 al 2003, un terzo delle quali di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Queste impressionanti statistiche vanno incrementate di tutte le persone rimaste invalide, talora con gravi ricadute in termini personali e sociali.
Basta. Ognuno si assuma le proprie responsabilità , con più fatti, senza rimandare oltre. Tutto ciò impone la massima intransigenza verso chi infrange le norme del codice di circolazione e l’attuazione di efficaci interventi di controllo e di moderazione del traffico. Ma questo non deve essere un alibi. Dal quadro della situazione italiana(tra le peggiori in Europa) la morale che deriva è semplice: prima di rilasciare, di rinnovare o restituire, dopo il ritiro, una patente di guida non dovrebbe essere sufficiente un semplice certificato medico di idoneità psico-fisica ma dovrebbe essere obbligatoria una rigorosa anamnesi delle abitudini degli interessati per valutare la completa assenza di problemi conseguenti all’uso di droghe o di alcool.
Antonio Rossello
Un agosto davvero caldo
a ferragosto un piccolo bilancio di mezza estate è d’obbligo e se si guarda a questa calda estate del 2007, beh non si può far finta di nulla rispetto alla terribile pagina di storia che stiamo scrivendo di questi tempi: ragazze che vengono tragicamente accoltellate e uccise da spasimanti pluriomicidi lasciati a piede libero; bimbi rom che muoiono arsi vivi in roulottes sistemate presso campi nomadi davvero fatiscenti; piromani incoscienti che danno fuoco con grande e inaudita violenza alla natura; ubriachi che al volante della propria automobile e sotto effetto di alcool e droga ammazzano la gente per strada come fossero mosche.
Questo dramma è sotto gli occhi di tutti ma la cosa ancora più tragica e sconfortante è che in tutto questo disagio di cronaca nera noi siamo e restiamo solo spettatori “forzati e anestetizzati” di fronte ad un mondo fatto di politici da una parte e di magistrati dall’altra, che, litigando come “comari in un cortile di condominio”, non fanno altro che incrementare l’insicurezza del nostro Paese, facendoci perdere ogni ragione di stima per entrambe le categorie civili.
Manca proprio tutto e, anzichè interventi e impegni effettivi, percepiamo sempre e solo una verità di fondo: l’interesse per la “poltrona” è alla base di tutti e di ciascuno. D’altra parte, come ben ci spiega Repubblica nell’edizione del 14.8.07, lo stipendio del Predsidente del Consiglio, che ammonta a 20.000 euro mensili, “fringe benefits” esclusi, parla da solo e spiega già tante cose, forse anche troppe.
per “ti ricordiâ€, credo che il ritiro della patente sia il deterrente più forte solo che a mio avviso non basta 15 gg o un mese anche perché in quel periodo ti depuri ma poi riprendi, magari alla seconda volta che ti fermano in stato di ubriachezza o sotto effetto di stupefacenti , sempre che la prima non abbia causato incidenti, il ritiro deve essere a vita perché le multe si pagano o magari no e finisce lì ma la patente se non ce l’hai non guidi e non commetti omicidi , per quanto riguarda i giovani è vero che non hanno più il rispetto ne delle regole nè della vita sembrano quasi convinti di vivere in un videogiochi ma se poi degli sciacalli come un gestore di un chiosco ad albissola marina che per guadagnare somministra dei superalcolici a dei ragazzi 14/15 anni senza che nessuno intervenga… a voglia di fare leggi e contro leggi se poi nessuno fa i controlli… ricordiamoci che come dicevano i nostri vecchi raccogliamo ciò che abbiamo seminato by jchnusa
per jchnusa:
Condivido. Sarebbero necessari seri provvedimenti per risolvere i problemi all’origine ma anche in questo caso potrà trattarsi ancora di pura utopia.
Il difetto nazionale italiano, non solo della classe politica e forse anche nostro individualmente, è quello di avere buoni propositi iniziali ma trovare insormontabili difficoltà a terminare le cose…..
proprorrei pene molto piu’ severe per chi commette queste infrazioni in stato di ebrezza non un semplice ritiro di patente e arresto………………………