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Articolo n° 14566 del 24 Agosto 2007 delle ore 18:21

L’Osservatorio pubblico Albenga ancora sul progetto dell’Ortofrutticola

Nemmeno una, fra le dichiarazioni riguardo al nostro documento sui “sistemi” del Comune di Albenga nelle ristrutturazioni urbanistiche, risponde ai problemi sollevati o, meno ancora, ne confuta le basi giuridiche, logiche o matematiche. Nemmeno uno, fra i vari partiti o formazioni politiche locali ha assunto una posizione sull’oggetto delle nostre analisi, cioè su un modo di amministrare, prima ancora che su un “sistema” di calcolo di volumi e di insediamenti.
Le diatribe sorte fra partiti e le obiezioni personalistiche sono futili e fuori tema rispetto agli argomenti che abbiamo affrontato, in merito a cui continuiamo a esigere delle risposte dagli Amministratori della Città e dai componenti della Commissione Edilizia Integrata, in forza delle rispettive competenze professionali.
A tale proposito, proviamo a riproporli in forma di domanda: Se, com’è vero, la zona CD Ortofrutticola è regolata dall’art.44 delle Norme di Attuazione del PRG “Zone produttive direzionali CDe, CDn, CDA”, perché il Comune la disciplina come se rientrasse nella norma dell’art.38, “Interventi di espansione e di nuovo impianto (Cc, Cr, Cd, erp)”? Riguardo a ciò, quale metodo viene impiegato per il calcolo degli standard?
I progetti di ristrutturazione assentiti dal Comune presentano volumi sistematicamente gonfiati, col seguente procedimento: si divide per l’altezza il volume totale esistente (abitabile + accessorio) e si ottiene la superficie totale (abitabile + accessoria), che però viene considerata come superficie tutta abitabile; da qui, poi, si calcola il nuovo volume (abitabile), che è pari a quello esistente solo perché non si conteggiano i nuovi volumi accessori. Per il calcolo del nuovo volume, sarebbe forse questo il criterio “analogo a quello impiegato per la misura del volume esistente” a cui fa riferimento il parere del professore richiamato dal Vicesindaco?
Il caso Ortofrutticola è particolare, ma, in generale, non è sempre questo il procedimento di calcolo adottato dal Comune? (si veda anche il progetto della Casa ecologica nell’ex Trincheri).
Se la proposta del Comune è di 37000mc, che ne è dei 18000mc di riduzione rispetto al volume esistente, visto che (citiamo ancora dal parere del professore) è “difficilmente sostenibile qualsiasi ipotesi di riduzione del volume nel passaggio fra la destinazione originaria e la nuova destinazione”?
È vero che applicando il parametro di incidenza volumetrica RV = 4, il volume complessivo può essere di oltre 49000mc, ferma restando la superficie abitabile di 12333mq?
In base al rilievo dell’Ufficio Edilizia che limita la destinazione residenziale al 60% della superficie realizzabile, nell’intervento proposto dall’Ortofrutticola il numero degli abitanti insediabili non supera le 371 unità (75 abitanti in più di quanto proposto dal Comune). Con quale procedimento il Vicesindaco è arrivato ai risultati catastrofici dichiarati pubblicamente?
E adesso vediamo se domande precise e puntuali possano ottenere risposte adeguate.

Igi Viveri
Osservatorio pubblico Albenga


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