Borgio Verezzi. E’ Borgio Verezzi la cittadina della Riviera ligure di ponente, dove, domenica 28 ottobre, Mons. Mario Oliveri, Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia, già presente a celebrare il rito della Cresima di 10 giovani adolescenti, inaugurerà l’inizio della attività di accoglienza della “Casa dell’Emanuele”. Si tratta di una “casa famiglia” voluta espressamente dai fedeli della Parrocchia di San Pietro, collocata nei locali della vecchia casa Canonina nel centro storico del paese, e con la dedica speciale ad un omonimo giovane già aiutato negli anni scorsi. Da lì ne esce un’opera di accoglienza cosi chiamata per la ricchezza cristiana che esprime significando, ci spiega don Giuseppe Puglisi, “la presenza di Dio in mezzo a noi in Cristo e, nella fattispecie, anche nel povero”.
I primi ospiti saranno tre ragazzi quindicenni, di origine marocchina, anche se la casa si propone di offrire ospitalità e accompagnamento fino a 6-7 minori tra i 12 e i 18 anni, che si trovino per diversi motivi in situazione di difficoltà e di disagio familiare. Dunque non tanto uno spazio dedicato ad attività terapeutiche o riabilitative specifiche (queste, se necessarie, saranno a carico dei servizi che si occupano dei ragazzi), ma semplicemente un ambiente familiare a chi, meno fortunato, ha perso o non ha mai avuto il proprio. Per gli altri aspetti di gestione della casa (cucina, pulizia, lavanderia, stireria, provviste, ecc.) la Parrocchia ha voluto costituire sul proprio territorio un’occasione di carità permanente affidata a volontari che si alternino nei vari servizi o che provvedono a quanto necessario (utenze, provviste, materiale di consumo, ecc.) in sinergia con personale qualificato ed esperto negli aspetti educativi e pedagogici.
Questo progetto non è isolato; è nato, ci racconta Don tonino Suetta, parroco della città di Borgio ed Economo della Diocesi di Albenga Imperia, dal suo precedente impegno alla direzione dell’Ufficio Caritas Diocesana della Diocesi di Albenga-Imperia, e resta inserito in un progetto più ampio di accoglienza per minori che la Diocesi vuole realizzare. Già un parrocchiano, deceduto nello scorso mese di giugno, ha lasciato alla Parrocchia di Borgio, proprio per questa iniziativa, una villa in paese, che permetterà l’accoglienza di un maggior numero di ragazzi in difficoltà , ma sarà anche un luogo per quei giovani, che, al raggiungimento della maggiore età , non potranno più stare in Casa Famiglia e che pertanto potranno trovare nella seconda struttura un contesto protetto e accompagnato per muovere più decisamente i primi passi verso un’autonomia completa di vita in rete con i servizi del territorio.
Eraldo CiangherottiÂ