Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 16978 del 27 Ottobre 2007 delle ore 07:52

Regione, prodotti equo e solidali (non) per caso

Regione. Prodotti provenienti dal commercio equo e solidale nelle mense liguri non per caso. Ma grazie alla legge regionale varata a maggio su proposta dell’assessore Renzo Guccinelli da un lato per favorire in Liguria la diffusione dei prodotti provenienti dal commercio equo e solidale, dall’altro le organizzazioni che se ne occupano.
Ad illustrare la legge, la seconda in Italia dopo la Toscana, agli Enti locali liguri, per far capire loro le opportunità e le modalità di accesso ai prodotti da inserire nelle mense scolastiche e ospedaliere ci ha pensato ieri oltre al presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Renzo Guccinelli e al viceministro degli Affari Esteri, Patrizia Sentinelli, anche Patrizio Roversi, turista per caso che sulle orme di Darwin, l’evoluzionista e a cominciare dalle banane ha capito l’importanza di un mercato equo e solidale soprattutto per i produttori. Grazie infatti alle sue peregrinazioni intorno al globo è diventato un profondo conoscitore dei meccanismi del commercio equo e solidale e ha cercato così di illustrarli ai rappresentanti degli Enti locali liguri intervenuti.
“Una legge sul commercio equo e solidale, come questa approvata qui in Liguria – ha detto Roversi – può avere ripercussioni in altri Paesi come in America Latina e in Africa ed è importante capire gli effetti delle nostre azioni che possono contribuire a calmierare le storture del mercato e a garantire i produttori che ricevono un compenso equo che è ben 4 volte la cifra offerta loro dalle multinazionali, i lavoratori che vengono trattati con garanzie sindacali e anche i consumatori che opportunamente informati sanno di acquistare prodotti buoni”.
Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando ha ribadito che “dietro a questa legge, la seconda in Italia, c’è un principio di straordinario valore ed è il rapporto equilibrato e serio tra chi produce e chi commercializza; per questo pensiamo sia interessante e utile far entrare questi prodotti nel circuito delle mense scolastiche e ospedaliere”.
“L’obiettivo di questa legge finanziata con 300 mila euro – ha spiegato l’assessore regionale Guccinelli – è quello di sostenere il commercio equosolidale come modello di una politica commerciale che riduca il divario tra Nord e Sud del mondo e come proposta ai consumatori di una ulteriore modalità di scelta in grado di fornire opportunità di sviluppo a produttori e lavoratori e contribuire così non solo alla riduzione del divario tra nord e sud, ma anche alla sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni dislocate nei Paesi in via di sviluppo”.
In Italia dagli anni ’80, quando ha aperto la prima “bottega del mondo”, i punti vendita sono aumentati con tassi di crescita elevati: nel 2005 si registravano più di 500 botteghe specializzate, 10 centrali di importazione, 58.000 persone associate e 5.400 persone coinvolte tra volontari, dipendenti e operatori diversi. Il valore delle importazioni è di 41 milioni di euro e quello dei prodotti a marchio, reperibili in 4.000 supermercati, è pari a 20 milioni di euro per un fatturato globale al consumo pari a 80 milioni di euro. In Liguria sono attive 16 organizzazioni, di cui 2 centrali di importazione, per 4.000 soci, 400 volontari e 70 occupati, con un fatturato di oltre 4 milioni di euro.


» Felix Lammardo

I commenti sono disabilitati.

CERCAarticoli