[image:4531:r:s=1:t=La polizia municipale esegue l’ordinanza di dissequestro]Alassio. I proprietari dei dehors alassini ai quali, la settimana scorsa, la polizia provinciale aveva posto i sigilli se la sono cavata per la “scusabilità dell’ignoranza determinata dalla condotta dei pubblici amministratori e funzionari comunali da cui hanno tratto la convinzione della bontà del proprio operato”. Così infatti recita in linguaggio giuridico l’ordinanza di dissequestro firmata dal sostituto procuratore Alessandro Bogliolo, eseguita ieri dai vigili urbani, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a dieci esercenti, contenti di poter riprendere in piena regola le attività per il ponte dei Santi. In pratica, nel comportamento dei titolari degli esercizi pubblici, la Procura ha infine appurato la mancanza dell’elemento psicologico del reato: gli stessi, dunque, avrebbero agito in buona fede, convinti di essere in regola in base a quanto era stato comunicato dagli uffici comunali. E’ stato contestualmente archiviato il provvedimento nei confronti dell’ingegner Giuseppe Lagasio e del geometra Giovanni Guardone dell’ufficio tecnico comunale, i quali nei giorni scorsi avevano ricevuto un avviso di garanzia per non aver dato il diniego ai condoni che scadevano il 31 dicembre del 2005.
Inizialmente erano stati sequestrati 14 dehors di ristoranti ed alberghi, su disposizione del gip di Savona Donatella Aschero, sulla scorta del principio secondo cui non si possono rilasciare condoni di volume nel centro storico, su aree demaniali o comunali. Immediata la reazione di protesta degli esercenti, seguita a ruota da quella del sindaco e della giunta. Da quattordici, dopo alcune indagini gli esercizi pubblici colpiti erano diventati dieci. Il dissequestro in anteprima del Bar Lume aveva fatto ben sperare. Lunedì Marco Melgrati, l’assessore al demanio Rocco Invernizzi, gli assessori Fabrizio Calò e Monica Zioni, con un seguito di avvocati, si erano recati in Procura, consegnando una memoria e la documentazione riguardante le concessioni demaniali di ogni dehors. Ieri mattina un nuovo incontro a palazzo di giustizia. Infine la notifica del provvedimento di dissequestro di tutti i dehors con i sigilli.
“È un successo per l’amministrazione e per gli esercenti alassini – commenta Melgrati – Le pratiche comunali erano a posto e se ci sono stati ritardi nella presentazione della documentazione non erano dovuti alla malafede. Abbiamo trovato molta disponibilità da parte del dottor Scolastico, che ha capito la buona fede degli operatori commerciali e mostrato sensibilità per l’economia alassina”. Un successo, quello della “missione dehors”, decretato anche dall’impegno degli avvocati Giovanni Maglione, Emanuela Preve e Vanni Oddino, che hanno incassato i complimenti dell’amministrazione comunale e degli esercenti.
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