I lavoratori del commercio scioperano sabato a livello nazionale (venerdì per chi lavora cinque giorni) per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro. A Genova sono circa 50.000 i dipendenti coinvolti, in particolare nel settore della grande distribuzione (Standa, Upim, Rinascente, Ikea, Castorama e altri) e i sindacati Fisascat-Cisl, Filcams Cgil e Uil-Tucs, confidano in una grande adesione “per dare un segnale importante a Confcommercio in un momento delicato per il futuro della categoria”. In una conferenza stampa presso la sede della Cisl, Calogero Pepe (Filcams), Luca Mestripieri (Fisascat) e D’Ambrosio (Uiltucs) hanno spiegato che il Contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi è scaduto il 31 dicembre 2006 e, dopo vari incontri, lo scorso settembre la Confcommercio ha deciso di interrompere le trattative perché ha considerato la piattaforma di rinnovo troppo costosa.
I sindacati non nascondono la preoccupazione di contromosse da parte delle aziende: “purtroppo troppi dipendenti sono precari ed essendo alla mercé dei capi potrebbero non aderire – hanno detto i responsabili genovesi -. Se però sabato vengono usati lavoratori interinali le aziende violano la legge”. “Le nostre richieste erano normali – ha spiegato Mestripieri – come un aumento di 78 euro per stare dietro all’inflazione e misure per ridurre la precarietà e stabilizzare i rapporti di lavoro”. Su questo fronte ci sono le maggiori resistenze della Confcommercio. “Già oggi – ha detto Calogero Pepe – gran parte dei dipendenti, e parliamo in particolare dei commessi, hanno contratti a termine, spesso rinnovati ogni tre mesi, oppure part time. Chi è a tempo pieno non arriva a 1.000 euro al mese”. Tra le richieste presentate, la ripresa delle trattative per tutte quelle aziende che hanno disdettato i contratti integrativi. “Il problema è che la Confcommercio non ha sottoscritto nemmeno il protocollo del 23 luglio – hanno detto i sindacalisti – perché non condivide i miglioramenti apportati sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sulle coperture previdenziali per i lavoratori precari e a tempo determinato, sulla cassa integrazione e sulle indennità di disoccupazione”. A Genova, sabato, i sindacati organizzano un presidio di protesta davanti alla sede della Confcommercio di via Cesarea e davanti ad alcuni punti vendita come Standa e Basko. Inoltre invitano i cittadini allo sciopero della spesa.