[thumb:448:r]Savona. “L’obiettivo è quello di giungere all’approvazione definitiva del PUC (Piano Urbanistico Comunale) tra la fine del 2007 e il primo semestre 2008; fino ad allora sarà la Giunta a valutare l’opportunità di proporre al consiglio comunale eventuali varianti, limitandole, così come avvenuto fino ad oggi, al minore numero di casi possibile e fatti salvi i casi nei quali la variante sia necessaria per motivi di sviluppo economico”: con queste parole il sindaco Federico Berruti nel novembre dello scorso anno aveva delineato sommariamente le provvisorie linee di indirizzo operativo della sua amministrazione in tema di urbanistica.
Sulle varianti successivamente proposte e adottate qualche polemica non è mancata ma sono stati in ultimo soprattutto i dibattiti sorti in merito alle ex aree Metalmetron e, ancor più di recente, alla realizzazione del complesso a destinazione produttiva sulle aree “Ex Parco Doria”, votata a larga maggioranza nel Consiglio Comunale giovedì 15 novembre, a creare qualche malumore nella maggioranza e a riportare l’irrisolta questione del PUC all’ordine del giorno in particolare nelle discussioni dei partiti di centro sinistra. Sergio Lugaro, intervenendo giovedì a nome dei Gruppi Consiliari del PRC e del PdCI, pur votando favorevolmente “per spirito di coalizione e con l’auspicio che tali attività produttive incrementino veramente i posti di lavoro”, aveva voluto sottolineare “nel contempo un forte disagio” e il consigliere della Margherita Livio Giraudo ha esplicitamente sostenuto che “l’esame del PUC non è più procrastinabile”.
Se Rifondazione Comunista e Sinistra Democratica continuano a chiedere una svolta più marcata in fatto di scelte urbanistiche, sui tempi e i modi della definitiva realizzazione e approvazione del PUC molto critica rimane anche la posizione dei Verdi che hanno organizzato unitamente all’associazione Noi per Savona per questa sera alle ore 20.30 presso la Sala mostre di Palazzo Nervi l’incontro “PUC: rifare tutto da capo” (all’incontro interverranno anche il consigliere regionale verde Carlo Vasconi e Domenico Buscaglia di Noi per Savona). “Che proposte si possono fare riguardo al futuro del progetto preliminare del PUC, che da oltre due anni è stato pubblicato e da un anno è caduto nel più assoluto silenzio? Ricordiamo bene che l’attuale amministrazione aveva, alla sua nascita, preso l’esplicito impegno di aprire al più presto una completa discussione del progetto preliminare del Piano [Urbanistico Comunale], partendo dall’esame delle Osservazioni presentate dalla città . Ma nulla è stato più fatto”, sostengono polemicamente i Verdi savonesi. “Ormai – concludono i Verdi – c’è una sola soluzione seria. Rifare tutto da capo e subito. Meglio avere il coraggio di prendere subito una decisione chiara e ricominciare tutto da capo, cambiando metodo alla radice ed utilizzando tutte le strutture, a partire dalle circoscrizioni, per sentire seriamente il parere dei cittadini”.
Parzialmente diversa la posizione dell’associazione di area diessina Sinistra Ecologista che intervenendo venerdì 16 novembre al convegno “Nuove esperienze di pianificazione strategica: città e territori a confronto” organizzato dai gruppi consiliari dei Democratici di Sinistra e della Margherita della Provincia di Savona, dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e dalla stessa Sinistra Ecologista ha proposto di inserire la questione dell’elaborazione del PUC in un quadro più articolato in cui interagisca complementariamente con un Piano Strategico cittadino di più ampio respiro che tenga conto del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale.
“Alla nostra Associazione – ha sostenuto la Sinistra Ecologista nella sua relazione presentata al convegno – appare urgente una riflessione più generale sui profondi processi di trasformazione economica e sociale che investono la nostra città , la sua identità e le prospettive future. Sentiamo l’esigenza di affrontare un dibattito il più possibile partecipato sul futuro della nostra città e riteniamo che tale dibattito debba trovare posto in un processo di pianificazione strategica che veda l’attore istituzionale protagonista principale di una fase di ascolto e coinvolgimento dei cittadini, degli attori economici, culturali e sociali per la costruzione di una visione condivisa del futuro di Savona”. “Il Comune di Savona – prosegue nella sua analisi la Sinistra Ecologista – sta lavorando alla formazione del PUC nel passaggio dal progetto preliminare al definitivo. Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Savona segnala alcune ‘poste in gioco’ nei processi di trasformazione che segneranno il futuro della città di Savona e che il Piano strategico dovrà affrontare”, in particolare le infrastrutture (posizionamento strategico di Savona e del suo porto, collegamento alle reti europee di trasporto alta velocità e alta capacità della rete europea TEN-T, sviluppo delle autostrade del mare, riassetto della grande viabilità , adeguamento della rete ferroviaria verso la Francia e sulle direttrici interne verso Alessandria – Milano e verso Torino), l’internazionalizzazione e i problemi di competitività del sistema economico locale, la “ricerca dell’identità e dell’immagine della città , della qualità urbana e ambientale che si addica ad una città di rango regionale – internazionale”, la gestione del mutamento sociale accelerato dai processi globali (formazione continua, diffusione dei processi decisionali orientati alla concertazione e all’ascolto sociale, problemi interculturali, qualità dei servizi, sicurezza). “Il Piano Strategico – conclude la Sinistra Ecologista – dovrebbe affiancarsi al PUC e partecipa[re] alla sua formazione in un’ottica di coopianificazione, interazione e integrazione tra i due strumenti. Il PUC ed il Piano Strategico, ciascuno con il proprio ruolo e la propria specificità , dovrebbero scambiarsi conoscenza e collaborare alla definizione degli obiettivi, attivare gli attori pubblici e privati, individuare e sviluppare nuovi progetti. Si profila l’opportunità di creare momenti strutturati di confronto tra il PUC e il Piano Strategico ma anche tra il Piano Strategico e gli altri piani territoriali o di settore in formazione di cui sono titolari altri soggetti istituzionali”.