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Articolo n° 17997 del 23 Novembre 2007 delle ore 17:47

A Stellanello l’antico ponte del Mulino di mezzo liberato dal degrado

Stellanello. Stellanello è un paesino situato nell’immediato entroterra di Andora lungo la strada che congiunge l’ultimo centro occidentale della riviera savonese con il Colle di Nava ed il Piemonte da una parte, e con la media Valle Arroscia dall’altra. Conta circa settecento abitanti ed è composto da una serie di borgate quasi tutte disposte nel fondovalle lungo la strada provinciale ed il torrente Merula. La ragione di una siffatta disposizione è presto spiegata: l’acqua di cui il torrente è provvisto in tutti i mesi dell’anno era per gli antichi abitanti del paese una ricchezza da non sprecare, non solo per irrigare gli orti ma anche e sopratutto per far ruotare le macine dei numerosi mulini e frantoi che qui sorgevano. Tutta la vasta sub-regione ligure provenzale che si estende tra Albenga ed il confine francese è infatti universalmente nota per il suo “ oro giallo” cioè per quel nettare finissimo che si chiama olio d’oliva extra- vergine. Stellanello non faceva eccezione e qui veniva prodotto talmente tanto olio d’oliva da non essere destinato solamente al consumo locale ma da essere anche esportato in Piemonte e, attraverso il porto di Oneglia, oltremare. A causa del decremento demografico, di cui il paese è stato protagonista nel secondo dopoguerra, molti di questi frantoi furono abbandonati e le opere d’architettura ed essi annesse ben presto venirono ricoperti da sterpi e rovi.
A partire dalla fine degli anni ottanta assistemmo al ripopolamento di Stellanello da parte dei turisti provenienti dal Nord-Europa, che prediligono, per le loro vacanze, questi borghi dell’entroterra ligure ai congestionati centri costieri: qui i villeggianti cercano non solo la genuinità dei sapori di una volta ma pure un contatto più diretto con la storia e le vestigia del passato. Ci raccontava una volta Thomas, un tecnico tedesco di una grande impresa elettronica, che in Val Merula la sua famiglia ha trovato la pace, il piacere di un contatto più autentico con gli indigeni ed il gusto della scoperta dell’architettura del passato, cosa impossibile in tanti luoghi tedeschi a causa delle distruzioni della seconda guerra mondiale. Un gruppo di stellanellesi dunque ha pensato bene di recuperare, per offrirli all’attenzione dei villeggianti, quei beni architettonici ormai avviati verso il triste cammino della rovina.
Nel bel mezzo del paese esisteva un antico ponte, di epoca settecentesca, che serviva il vicino frantoio, ormai abbandonato. Tutti lo conoscono come l’antico ponte del Mulino (o Frantoio) di Mezzo. Era irriconoscibile nella forma giacché totalmente ricoperto di sterpi. Sabato scorso i volontari del paese, che hanno dato vita pure ad un sito internet in cui viene illustrata la storia e l’arte di Stellanello e che si chiama il Bugiardino, si sono dati appuntamento per liberarlo dal degrado ed ora piano piano il pregevole manufatto sta tornando all’onore del mondo. Altro c’è ancora da fare per riportare il paese all’antico splendore, ripulire i sentieri che adducono alle rovine del castello dei Clavesana ed il sagrato della cinquecentesca chiesa di San Gregorio, ma il piccolo comune alle spalle di Andora sembra abbia imboccato la strada giusta per presentarsi sempre nel miglior modo possibile ai tanti stranieri che lo amano.


» Sergio Bagnoli

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