[thumb:4703:r]Come promesso, ecco l’articolo sui “Blade Runner” che rischiamo di trovarci nei nostri piatti. Niente termini scientifici, che più rimangono tecnici e più riescono a impedirci di capire,o analisi di laboratorio che bisognerebbe avere una laurea in chimica. Ho deciso di procedere soft: formulandovi un elenco di affermazioni sbagliate sugli OGM.
Ecco di seguito alcuni “miti” da sfatare, frutto di una comunicazione troppe volte distorta da interessi che, vi assicuro, non sono i nostri.
«L’uomo ha sempre modificato ed incrociato le piante, gli OGM non sono una novità ».
Falso. Di fatto molte colture attuali sono il risultato di secoli di incroci tesi a selezionare le caratteristiche positive di varietà diverse, sempre però rimanendo nell’ambito di specie simili fra di loro. Invece gli OGM sono concepiti come creazioni artificiali che arrivano a combinare il regno vegetale con quello animale, andando ben oltre le barriere naturali e creando organismi viventi di cui è impossibile prevedere l’impatto ambientale. Sostenere che gli OGM sono sempre stati creati dall’uomo non ha alcun fondamento.
«La produzione di OGM aiuta a risolvere il problema della fame del mondo».
Falso. La produzione alimentare nel mondo già oggi è più che sufficiente per sfamare tutti gli abitanti del pianeta. Sono i problemi legati a povertà , disuguaglianza sociale, iniqua distribuzione delle risorse, guerre e sfruttamento che generano milioni di affamati nel mondo. Gli OGM non sono più buoni, non costano meno, non vengono prodotti in zone inaccessibili alle normali coltivazioni. Gli OGM non servono per nutrire le persone, ma diventano i mangimi utilizzati per nutrire gli animali nei paesi ricchi. Gli OGM sono un tentativo per controllare il futuro del mercato alimentare planetario, mettendo le risorse di tutti in mano di pochi.
«Gli OGM aiutano a ridurre l’uso di erbicidi e pesticidi, quindi ad inquinare meno il pianeta».
Falso. Il principio fondante della gran parte delle piante OGM è di possedere una maggiore resistenza all’erbicida specifico con il quale verranno trattate. In virtù di questo principio, le multinazionali, che producono sia le sementi OGM, sia gli erbicidi specifici, obbligano gli agricoltori che scelgono di coltivare OGM ad acquistare il pacchetto completo – sementi più erbicida – pagando per i rispettivi brevetti, pena la persecuzione legale. Sempre più spesso, però, le piante OGM finiscono per contaminare le erbe infestanti, che diventano a loro volta resistenti agli erbicidi. Questo comporta l’uso di quantità sempre maggiori di erbicida per eliminare queste vere e proprie super-infestanti.
«La coesistenza fra agricoltura biologica, convenzionale e transgenica è possibile».
Falso. A cielo aperto, la separazione fra le piante biologiche, convenzionali e OGM è impossibile. Il polline non si può arrestare, vento e insetti lo portano a contatto con le produzioni non transgeniche, contaminandole ed esponendo addirittura gli agricoltori contaminati alla persecuzione legale da parte delle multinazionali, che li citano in giudizio perché “scoperti†in possesso di piante brevettate senza aver pagato per i relativi brevetti: oltre al danno la beffa. Gli OGM
contaminano e minacciano la biodiversità , omologando tutte le coltivazioni e rendendo impossibile la scelta.
«Gli OGM sono controllati e sicuri come i farmaci».
Falso. I farmaci, prima di essere immessi sul mercato, vengono testati a lungo. Gli OGM, invece, grazie alla formula della “sostanziale equivalenzaâ€, seguono un percorso differente. Le aziende biotech sostengono che, modificando solo piccole porzioni di DNA, le caratteristiche dell’organismo transgenico rimangono “sostanzialmente†uguali a quelle dell’organismo naturale. In realtà diversi studi hanno già dimostrato che esistono differenze significative fra organismi OGM e non.
«Gli americani mangiano gli OGM da dieci anni senza problemi: questo vuol dire che sono sicuri».
Falso. Negli Stati Uniti gli OGM sono presenti da tanto tempo, ma ai consumatori non è stato concesso il diritto di saperlo attraverso un’adeguata etichettatura dei prodotti. E’ praticamente impossibile sapere chi consuma OGM, di quale tipo, in che quantità e da quanto tempo, tutti dati necessari per poter valutare la loro pericolosità . Il consumo di OGM potrebbe portare all’insorgenza di nuove allergie. Ipersenbilizzazione e allergie sono già in netto aumento nelle popolazioni dei paesi industrializzati, come conseguenza dell’abbassamento delle difese immunitarie e dell’esposizione ad agenti allergenici ambientali, e rischiano solo di moltiplicarsi a causa degli OGM. Quindi chi sostiene che basta volgere lo sguardo verso gli USA per rassicurarsi sull’innocuità per la salute degli OGM sottovaluta la complessità della questione, oppure mente di
proposito all’opinione pubblica.
Per ulteriori informazioni, visitate http://www.liberidaogm.org.
Saluti golosi a tutti. Prossimo articolo: appuntamenti gastronomici imperdibili.
Christian, ho appena scritto un commento al mio articolo sulla sagra dei gunbi (ne sono passati di mesi..ma continua ad appassionare). E’ un dato molto positivo per me il fatto che tanta gente trovi stimolante affrontare le problematiche (o le opportunità ) delle manifestazioni sul nostro territorio..ma c’è un ma…trovo particolarmente strano che nessuno (tranne te ben inteso) abbia trovato meritevole di commento l’articolo sugli OGM. Potrebbero essere due i motivi.
1 che la gente pensi che questo problema non li riguardi da vicino…e ciò sarebbe DRAMMATICO visto che è l’esatto opposto.
2 che la gente pensi che non si può fare granchè…e questo sarebbe assolutamente sbagliato. Lo dimostrano le oltre 3 milioni di firme degli italiani conto gli OGM e dei risultati che si stanno ottenendo con queste firme. Lo dimostrano le migliaia di giovani in tutto il mondo che si stanno mobilitando e dei risultati che stanno ottenendo.
Lo so che questo argomento è complesso, ma dobbiamo a noi stessi e alla nostra salute il cercare di comprenderlo appieno.
L’altra sera ho visto questo argomento trattato a porta a porta…non è così che si deve affrontarlo..non è con una discussione da bar sport che tutti noi riusciamo a capire la questione. Se è vero come è vero che gran parte dei mass media non trattano seriamente l’argomento (chissà perchè e per quali interessi???)…bene…abbiamo la testata on line più importante di tutta la provincia per poterci confrontare seriamente su questo tema.
Io non sono uno scienziato ma mi informo e se non so mi impegno a chiedere …se qualcuno ha da dire o chiedere qualcosa ..facciamolo da qua..iniziamo da qua..così daremo torto a trasmissioni come la succitata che si ostinano a trattarci come se fossimo tutti lobotomizzati.
Una voce fuori dal coro…
Intervista all’ex Ministro della Salute Veronesi
Veronesi:”Gli OGM? Il pericolo cancro viene dalla polenta”
(pubblicato su La Stampa, 28 ottobre 2004)
Cibi geneticamente modificati, cibi che qualcuno vorrebbe mandare al rogo. Il dibattito è acceso e coinvolge politici, scienziati e consumatori. Proprio ieri, sulla prima pagina de «La Stampa», Tullio Regge ha sostenuto che «il divieto di coltura degli Ogm è una forma di intolleranza con profonde radici ideologiche, ben sfruttata da politici di qualsiasi colore». Anche Umberto Veronesi, direttore scientifico dell’«Istituto europeo di oncologia» ed ex ministro della Sanità , denuncia la diffusione di un vasto «movimento antiscientifico» e difende i cibi Ogm: ne ha parlato l’altra sera a Novara durante un dibattito al «Soroptimist Club». Il tema era «il futuro e le nuove frontiere della scienza».
Professore, perché tanta ostilità contro gli Ogm?
«Voglio dire che c’è in giro tanta ignoranza: noi, i cibi Ogm, li mangiamo da oltre 30 anni. Un esempio? Gli spaghetti nazionali derivano dal grano duro o creso, un prodotto geneticamente modificato. Non mi risulta che milioni di italiani abbiano denunciato patologie per aver mangiato la pasta. Nel procedimento di manipolazione genetica non si fa altro che aggiungere caratteristiche utili alla pianta, ma la base del prodotto rimane invariata».
Perchè allora resta la paura nei confronti dei cibi transgenici?
«Deriva dall’assoluta ignoranza in materia. Penso a quanto è accaduto in Piemonte lo scorso anno, una “tragedia piemonteseâ€: 100 ettari di mais mandati al rogo (un rogo che ha connotazioni medioevali) solo perchè quelle piante possedevano lo 0,1 per 1000 di ipotetico Ogm. E invece nessuno si cura di dire che è pericoloso tutto il mais non geneticamente modificato. Ai miei figli ho detto di non mangiare mai più la polenta, perchè potrebbe essere cancerogena. Nessuno dice che il mais tradizionale, prodotto nelle nostre pianure, è attaccato dalla piralide, un insetto che scava minuscole caverne nei chicchi e nelle pannocchie, favorendo, soprattutto durante la stagione calda, il formarsi dell’Aspergillus Flavus, una muffa che produce l’aflatossina, potentissimo cancerogeno. Lo scorso anno è stato molto caldo, come tutti ricordano, ma nessuno ha gettato il mais. Al contrario è stato macinato e dato agli allevamenti».
In concreto, quali rischi corre il consumatore?
«Le aflatossine sono mutagene e attraverso vari passaggi arrivano all’organismo umano. Non solo attraverso la polenta di cui ho parlato prima, ma anche nel latte. A questo proposito alcuni mesi fa sono state sequestrate 200 tonnellate di latte, che conteneva dosi elevatissime di aflatossina, ma nessuno lo dice. Il che significa che fino al giorno prima i bambini se lo bevevano allegramente. E’ una situazione sotto i nostri occhi, ma nessuno fa niente e nessuno ha il coraggio di affermare che con le piante Ogm la piralide non esisterebbe più. Una soluzione banalissima, come dimostrano i 200 milioni di ettari di mais geneticamente modificati coltivati in tutto il mondo».
Insomma, nonostante la loro demonizzazione, gli Ogm sarebbero gli unici prodotti davvero garantiti: è così?
«Sono il futuro dell’umanità e in molti casi risolverebbero malattie specifice come il “golden rice†per la cecità . Mezzo mondo ha deciso intelligentemente di affidarsi agli organismi geneticamente modificati. Da noi invece c’è un atteggiamento quasi terroristico, irrazionale, che rischia di farci tornare al periodo dell’oscurantismo, con tesi assolutamente antistoriche».
Se questa è la situazione, quale dev’essere il ruolo degli scienziati?
«Devono rivendicare il loro contributo: gli uomini di scienza, insieme con filosofi, teologi, letterati e intellettuali, devono esprimere un pensiero forte e insieme devono cominciare a disegnare il futuro dell’umanità , facendo conoscere quali sono le potenzialità della scienza, che cosa prendere e che cosa non prendere. Le generazioni future ci rimprovereranno, se non assumeremo iniziative chiare. E’ troppo facile demonizzare. L’ignoranza non dà nessun diritto, nè a credere nè a non credere. E’ un tema che attraversa tutta l’Europa e nelle prossime settimane sarà al centro di un vertice a Bruxelles, dove ci sarò anch’io con altri colleghi del mondo scientifico internazionale».
I politici hanno paura della scienza?
«E’ in atto un movimento antiscientifico serpeggiante e non solo sugli Ogm. C’è diffidenza anche nell’opinione pubblica, teme di essere condizionata dal mondo scientifico. Mai visto tanta chiromanzia come in quest’epoca, tanti esperti di magia e paranormale e tanti esorcisti in tv. I politici? Sì, spesso hanno paura della scienza. Non sono d’accordo con il ministro dell’Agricoltura Alemanno in materia di Ogm: lui tende a tutelare gli interessi dei singoli coltivatori, mentre io considero un regresso le coltivazioni biologiche».
Quando gli Olandesi nelle Indie trovarono la spezia della Noce Moscata, iniziarono ad importarla ma , per evitare che altri potessero piantarne , i semi la sterilizzavano con la calce. Poi , nel tempo , grano , patate e altro che veniva mandato in aiuto alle popolazioni del Terzo Mondo, veniva sterilizzato con Raggi Gamma. In India chi usa sementi di alto rendimento ( OGM ) deve però utilizzare determinati concimi , prodotti ovviamente dalla stessa Multinazionale, magari con berretto diverso. Non credo che gli OGM siano la risposta alla fame del mondo ma un semplice modo di sfruttare la Terra in modo abnorme. Ero nel Parco del Ticino , alle 10 del mattino , un campo coltivato a piselli veniva raccolto in meno di due ore. Alle 16 era gia stato seminato il raccolto successivo. Noi che ci preoccupiamo di mettere il chiodo di ferro nelle Ortensie , la bratta del caffe nei Gerani …… ahi ahi ahi
Il Professor Veronesi parla di ignoranza, parla di grano “geneticamente modificato”, parla di chiromanzia…
Facciamo un pò di chiarezza: l’ignoranza c’è…e tanta…una ignoranza causata da pochissima informazione da parte dei media (e….così…ad occhio…chi dei due fronti è così economicamente potente da non far parlare i giornali e le televisioni per tutelare i propri interessi?)
Parla del nostro grano..geneticamente modificato dall’uomo utilizzando…grano con grano..non grano con merluzzo o con geni costruiti a tavolino (..il professore ha dimenticato di dirlo..in questo caso non è coperto da brevetto quindi non si devono pagare royalties a nessuna multinazionale)
In un comunicato uscito dall’associazione galileo 2001 si parla di oscurantismo degli ecologisti..cito “Un fantasma si aggira da tempo nel Paese, un fantasma che sparge allarmi ed evoca catastrofi, terrorizza le persone, addita la scienza e la tecnologia astrattamente intese come nemiche dell’Uomo e della Natura e induce ad atteggiamenti antiscientifici facendo leva su ingiustificate paure che oscurano le vie della ragione.
Questo fantasma si chiama oscurantismo. Si manifesta in varie forme, tra cui le piú pericolose per contenuto regressivo ed irrazionale sono il fondamentalismo ambientalista e l’opposizione al progresso tecnico-scientifico. Ambedue influenzano l’opinione pubblica e la politica attraverso una comunicazione subdola: l’invocazione ingiustificata del principio di precauzione nell’applicare nuove conoscenze e tecnologie diviene una copertura per lanciare anatemi contro il progresso, profetizzare catastrofi, demonizzare la scienza.”..Questo mi sembra un modo un pò troppo risolutivo per afforntare seriamente il problema.
Infine..non gliene faccio certo una colpa al Professore…ma tutti voi sapete che è socio di maggioranza della la Genextra S.p.A? Società nata nel 2003; è una holding che investe in start up in ambito farmacogenomico, biotecnologico e nanotecnologico e che controlla a sua volta tre società (Congenia, DAC e Tethis). Il suo capitale ammonta a quaranta milioni di euro e la compagine azionaria farebbe la gioia di qualunque salotto buono nostrano. Suoi azionisti, e li elenchiamo tutti di un fiato, risultano: Luca Cordero di Montezemolo, Marco Tronchetti Provera, Diego della Valle, Salvatore Ligresti, Pierluigi Toti, Gianpaolo Angelucci, Banca Intesa, Banca Popolare di Milano, Interbanca. In posizione di maggior rilievo, in termini di pacchetto azionario, sono la famiglia Micheli (con il 27,3%) e Umberto Veronesi. Il famoso oncologo mantiene una quota consistente di azioni sia attraverso la sua fondazione, sia attraverso l’Istituto Europeo di Oncologia e sia attraverso il Team scientifico di cui è a capo, per un totale che si aggira intorno al 13%. Due parole conviene spenderle per la famiglia Micheli, folgorata sulla via della scienza: in una intervista rilasciata ad Affari & Finanza del 3 ottobre scorso, Micheli senior dichiara: “mi sono messo a parlare con Umberto Veronesi e poco a poco ho capito il fascino della ricerca, del trovare cose non ancora trovate. Alla fine, abbiamo fondato Genextraâ€.
Francesco Micheli, è appena il caso di ricordarlo, non proviene dal mondo della scienza o del volontariato, ma è un abile frequentatore del mondo della finanza.
Noi di Slow Food, come le altre associazioni unite contro gli OGM non abbiamo interessi economici da tutelare…
Infine..non è tanto la questione se gli OGM facciano o meno male..ma come vengono utilizzati..per quale fine..ecco il punto chiave.
Gli OGM sono l’arma del nuovo millennio per affamare intere popolazioni (vedi il biodiesel) e per costringere i piccoli produttori ad acquistare sementi “brevettati”…cioè di proprietà di multinazionali..questo è il fatto grave…gravissimo e inaccettabile!
Sappiamo tutti che il biodiesel è stato definito dalle più importanti organizzazioni mondiali come il più grande genocidio nella storia dell’umanità ?
Queste cose le sappiamo? O siamo ignoranti (e anche un pò oscurantisti) perchè nessuno ce le dice?
Cito: “E invece nessuno si cura di dire che è pericoloso tutto il mais non geneticamente modificato.” ha perfettamente ragione. Un sacco di gente, nel corso della storia, è morta per il consumo di mais non geneticamente modificato.
E morta di vecchiaia, però.
Se andiamo avanti così pochi di noi saranno così fortunati.
Nei paesi più poveri si morirà di fame, in quelli più ricchi, di cancro.
Intanto continua la guerra contro il terribile flagello dello stand by degli elettrodomestici (vera sciagura energetica, in grado di far esaurire una centrale nucleare in un giorno…), tanto per far parlare d’altro.
E molti ci cascano.
Se ne potrebbero trovare altri di “luoghi comuni†(sei gentile a chiamarli così..), ad esempio il nome delle società che producono OGM ovvero “biotechâ€, nome talvolta forviante.
Sono contento che la rubrica parli anche di problematiche più “globaliâ€, bene parlare delle sagre di paese, personalmente però sono più interessato ad accrescere la mia conoscenza su temi che possono influire sul nostro stile di vita in futuro.
Seguo la tua rubrica da sempre e noto che gli articoli con maggiori commenti sono quelli che parlano delle sagre, delle specialità liguri ecc. Essendo IVG un quotidiano a carattere locale se sento parlare della sagra che fanno sotto casa mia mi sento più coinvolto, ma possibile che articoli che trattano temi a più ampio raggio non coinvolgano nessuno?! Qualche lettore mi sa spiegare, o magari tu Golosastro hai una idea in merito?