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Articolo n° 18519 del 07 Dicembre 2007 delle ore 11:09

Sanità: Montaldo in Provincia tra aperture e compromessi

[thumb:3626:r:t=Claudio Montaldo]Provincia. E’ stata una giornata intensa quella di ieri per l’assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo che assieme al Direttore generale ASL 2 Flavio Neirotti ha fatto visita all’ospedale San Paolo di Savona e all’ospedale San Giuseppe di Cairo per il vertice con i sindaci valbormidesi. Al centro degli incontri il piano di riordino ospedaliero previsto per i presidi della provincia di Savona.
Per il nosocomio savonese, dopo la presa di posizione del collegio dei primari che avevano incontrato il sindaco Berruti, sono arrivate risposte positive da parte dell’assessore, che ha sottolineato il ruolo fondamentale per la sanità savonese delle specialità presenti al San Paolo. Il centro di Chirurgia della mano farà parte del dipartimento del Trauma center e Montaldo si è inoltre impegnato a fare qualche modifica al nuovo piano, aprendo al contributo del sindacato, il quale tuttavia ha ribadito le sue riserve in merito all’assetto ospedaliero fondato sul doppio asse Pietra-Albenga e Savona-Cairo.
Più complicata la riunione con il Distretto socio-sanitario dei sindaci della Val Bormida, dalla quale sembra essere uscita una soluzione di compromesso per quello che riguarda la chirurgia. Dopo la presa di posizione di alcuni amministratori, Briano per Cairo, la Nicolini per Carcare e Righello per Millesimo, Montaldo si è dimostrato disponibile ad una “operazione mista”, aprendo cioè alla possibilità di una maggioranza di posti letto riservata al Day-Surgery come indicato nel piano, mantenendo però parte delle degenza ordinaria. Montaldo ha poi sottolineato il potenziamento per l’ospedale cairese della riabilitazione, del pronto soccorso e del servizio del 118.
Ma l’opposizione in consiglio regionale ribatte: “Le risposte fornite dall’assessore, che in alcuni casi si pongono in netta controtendenza rispetto alla delibera di giunta approvata solo 15 giorni orsono, debbono essere attentamente soppesate per verificarne l’effettiva traduzione in pratica – sottolinea in una nota il consigliere regionale dell’Udc Matteo Marcenaro -. Infatti il mantenimento di alcuni posti di degenza chirurgica ordinaria nell’ospedale di Cairo, se di per se appare come una notizia positiva, va verificata nella sua attuazione pratica, ossia se il servizio sarà mantenuto effettivamente attivo durante tutte le 24 ore e per sette gg su sette nonché se sarà dotato di un numero di letti comunque adeguato alle aspettative della realtà valbormidese. Questo risultato è comunque la dimostrazione che, quando un territorio si muove compattamente a difesa dei propri diritti di cittadini, i risultati si ottengono”.
“Tuttavia – prosegue Marcenaro – in altre realtà la Regione e l’assessore Montaldo in particolare, non hanno dimostrato altrettanta disponibilità al dialogo ed alla mediazione, ed è il caso di Pietra Ligure. Non solo il Santa Corona perderà lo status aziendale, ma non si vedrà riconosciuta nessuna delle mirabolanti promesse che erano state messe sul tavolo per compensare questa perdita: niente ematologia, niente 118 e pure il trauma center appare sempre più un miraggio rinviato nel tempo e nelle modalità di attuazione, adesso pare che si estenderà pure al San Paolo inglobando la Chirurgia della mano”.
“Il mio augurio – conclude Marcenaro – è che, in vista dell’approvazione in consiglio regionale, ci sia una forte mobilitazione da parte di cittadini, istituzioni ed associazioni per evitare che il piano sia approvato così com’è per quanto riguarda Santa Corona, mobilitazione alla quale dichiaro fin da ora disponibilità ad aderire”.


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