Un savonese nei giorni scorsi si è reso responsabile di un increscioso gesto nei confronti di una giovane donna sul treno intercity tra Milano e Genova.
Ho avuto modo di leggere i commenti apparsi sulle cronache cittadine, dai quali sono emerse reazioni di critica, di rabbia e di sconcerto da parte di vicini, conoscenti e viaggiatori delle ferrovie, sia per questo fatto che per altri precedenti, di cui costui pare essere stato ancora protagonista.
Conoscendo da almeno quindici anni l’interessato, ed avendone di recente osservato taluni atteggiamenti imbarazzanti in pubblico, ritengo che quanto capitato fosse latente da tempo.
Si è trattato dell’epilogo di una delle tante infelici storie di disagio esistenziale, che, purtroppo, la nostra società trova difficoltà a risolvere nelle forme e nelle sedi opportune.
Mi auguro che per questo caso, la cui gravità è indiscutibile, le autorità competenti possano adottare i provvedimenti più adeguati per rendere giustizia alla vittima e per evitare la ripetizione in futuro di azioni simili da parte di un soggetto, il quale, in verità , più che un delinquente da punire mi sembra un essere umano da aiutare.
Antonio Rossello,
Albisola Superiore