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Articolo n° 18981 del 18 Dicembre 2007 delle ore 18:21

Incontro interlocutorio per Ferrania: si afferma la soluzione del laminatoio

[thumb:304:r]Cairo Montenotte. Incontro interlocutorio questo pomeriggio a Roma: la sorte di Ferrania non è stata ancora scritta, ma il vertice al Ministero dello Sviluppo Economico tra azienda, sindacati e rappresentanti istituzionali ha costituito un punto di partenza per la definizione dei passi necessari al tanto auspicato rilancio produttivo del sito industriale. Il nodo cruciale, quello della messa in liquidazione, sarà probabilmente aggirato e – ciò che incoraggia le speranze dei lavoratori – è che la volontà della proprietari è comunque quella di trovare un escamotage per superare le difficoltà e accedere ai contributi governativi. 
L’assessore provinciale Roberto Peluffo e l’assessore cairese Franco Caruso, presenti all’incontro romano, hanno riferito che il prossimo mese sarà dedicato a mettere a punto le soluzioni tecniche che consentiranno la stesura del nuovo accordo di programma, la cui firma è prevista per la fine di gennaio.
Per Cgil, Cisl e Uil si profila come obbligatorio un ulteriore percorso di confronto. “Siamo ancora lontani da una soluzione – ha spiegato il segretario dei chimici della Cgil, Fulvio Berruti – ma stiamo lavorando ad un percorso che ci possa portare ad un qualche risultato. Domani spero che dal consiglio di amministrazione dell’azienda non esca nessuna soluzione avventata, come ad esempio la ventilata messa in liquidazione della fabbrica. Sono certo, visto anche come sono andate le cose oggi che sicuramente ci sarà un clima di collaborazione anche con i vertici aziendali”.
Due i capisaldi emersi dall’incontro nella capitale: un appendice all’accordo di programma che comprenda nuovi progetti per il rilancio dell’azienda e un riordino dei termini del protocollo di intesa che consenta di seguire iter attraverso i quali evitare ripercussioni per i dipendenti del sito produttivo.
Sempre più delineato il piano di installazione di un laminatoio per la lavorazione dell’acciaio a freddo. Un progetto per il quale diventerà determinante l’approvvigionamento delle materie prime ed il trasporto dei prodotti finiti, che viaggeranno parte su ferrovia e parte su gomma. Il fatto è che i finanziamenti ministeriali per la viabilità a favore della zona industriale (strada del Ponte della Volta) sono ancora bloccati. Intanto, i vertici aziendali sottolineano come nel caso del laminatoio si tratti di una lavorazione a freddo, quindi poco impattante, che prevede investimenti per 250 milioni di euro e 300 posti di lavoro.
Il nuovo accordo di programma sarà redatto sulla base della realizzazione del laminatoio e di altri quattro punti: mantenimento delle lavorazioni tradizionali per un mercato di nicchia, lavorazione del silicio per realizzazione di impianti fotovoltaici, produzione di superconduttori e limitatori di emergenza per impianti high tech e realizzazione schermi LCD.


» Felix Lammardo

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