[thumb:4822:r]Savona. No alle macellazioni per scopi religiosi. L’Enpa savonese esprime preoccupazione per la festa islamica del Sacrificio che, a 70 giorni dalla fine del Ramadan, cade proprio oggi. La tradizione vuole infatti che si uccidano pecore, capre e agnelli attraverso la macellazione “Halalâ€, mediante sgozzamento, ed il timore è che l’esecuzione avvenga al di fuori dei macelli autorizzati.
I responsabili dell’Ente Nazionale Protezione Animali rivolgono un appello agli organi di vigilanza affinché intensifichino i controlli, soprattutto nell’Albenganese ed in Valbormida. Negli anni scorsi le guardie zoofile avevano denunciato due episodi di macellazione abusiva di animali avvenuti in abitazioni del comprensorio ingauno.
In realtà la macellazione cosiddetta rituale o religiosa, islamica ed ebraica, in Italia è permessa in deroga alle norme a tutela degli animali da macello.
Osservano dall’Enpa: “Si consente che, in strutture apposite e sotto la guida dei religiosi, si uccidano gli animali, soprattutto bovini ed ovini, completamente coscienti, con un affilato coltello che recide le grosse arterie del collo; la morte è però sempre dolorosa e la vittima soffoca nel suo sangue, a volte con un’agonia che può durare anche diecilunghi minuti”. “Sgombrando il campo da qualsiasi intento razzista – sostengono gli animalisti – l’Enpa si sta battendo per eliminare tale deroga, concessa con un decreto legislativo del 1998”.
Ovviamente il discorso vale anche per , simile , la religione ebraica. Ricordo che le forniture a bordo di navi con equipaggio abraico consistevano anche in animali vivi che poi erano maccellati a bordo secondo il rituale. Non è, quindi, solo una questione di razze ma anche di religioni. Nella nostra cultura è ancora presente l’Agnello a Pasqua.
Le leggi di uno stato dovrebbero essere uguali per tutti, invece noi facciamo deroghe ma a chi?
Forse ai grandi commercianti di diamanti o produttori, anzi esportatori di petrolio?
Forse, in Terra Santa, qualche deroga per noi Cristiani puo’ essere fatta ma, ALTROVE, ne dubito piu’ che fortemente.
Ma noi siamo diversi, con questo termine non vorrei essere tacciato razzista ma, inneggiando alla Nostra Costituzione, perchè non rispettiamo e FACCIAMO RISPETTARE un principio in essa contenuto:
“RECIPROCITA’.
Ma forse qualcuno trovera’ comodo affermare che quella menzionata è una norma programmatica.
L’ ENPA ha ragione, si attivi e ci faccia attivare all’eliminazione di una deroga appartenente ad una ideologia di una cultura non NOSTRA ma che piano piano, ma neanche tanto, ci VIENE IMPOSTA.
Halal, in arabo, significa “lecito”, pertanto questo rituale lo è sempre, anche quando le VITTIME
PREDESTINATE non sono animali; se è lecito è lecito.
Credo che a tutti siano riapparse alla mente immagini indelebili di un altro mondo, appunto.